Un sogno che si avvera. Villa Fantelli oggi è realtà. Lo scorso martedì 17 settembre alla presenza delle autorità è stata inaugurata Casa ABEO. La struttura è situata all’interno dell’area dell’Ospedale di Borgo Trento ed è un dono che ABEO ha voluto fare ai bambini e alle loro famiglie. L’edificio, in stile Liberty, ha mantenuto le caratteristiche dell’epoca, ma è stato completamente rinnovato e adattato per le esigenze dei piccoli pazienti di oncoematologia. «Casa ABEO è a disposizione della popolazione veronese e non solo, di chi vorrà usufruire dei nostri servizi – ha sottolineato Pietro Battistoni, presidente di ABEO Verona –. Per raggiungere questi obiettivi servono tante componenti: il lavoro di tutti i volontari di ABEO, il lavoro di squadra di chi ha contribuito e la forte collaborazione con l’Azienda Ospedaliera. A cento metri da Villa Fantelli c’è oncoematologia pediatrica, un reparto di sofferenza, difficile. E questa casa è un luogo di speranza, di divertimento, dove i bambini possono sopportare meglio le cure e la malattia. Grazie a tutti per questo sogno che è diventato realtà.»
«Oggi è una giornata di speranza e di gioia per i bambini, che attraverso dei momenti di relax possono affrontare le loro sfide in modo migliore – ha dichiarato il sindaco di Verona Federico Sboarina –. Due anni fa tutti noi ci eravamo attivati per una chiamata a raccolta in una gara di solidarietà che permettesse in tempi di arrivare a questo risultato. Si deve essere orgogliosi di tutta la comunità perché ha permesso questo risultato. L’idea del singolo, condivisa da tanti che diventa patrimonio di tutti. I bambini che verranno qui a giocare e a divertirsi non possono più considerarsi figli di due genitori, ma saranno figli di tutti noi. Sperando che il loro futuro sia lungo e bello come meritano.»
La Casa è un luogo dove giocare, leggere libri, disegnare e colorare, fare ginnastica e musica, dove parlare con gli psicologi, dove sentirsi più sollevati dalla malattia e dalle cure. All’interno dell’edificio c’è la ludoteca in cui si svolgeranno giochi e sessioni di didattica, con letture animate, laboratori di ceramica, di disegno e di canto. In palestra poi i bambini potranno essere seguiti nella fisioterapia e nella riabilitazione, ma anche divertirsi facendo psicomotricità. Nella stanza dedicata a Giordi, un bimbo amante della musica che purtroppo non c’è più, i pazienti parteciperanno alla musicoterapia: seguiti da un professionista i bambini utilizzeranno gli strumenti a disposizione in un percorso di riabilitazione cognitiva ed emozionale.
Il progetto è stato realizzato grazie all’impegno delle istituzioni, degli enti pubblici, dei privati e delle associazioni. Anche noi abbiamo contribuito a questo sogno donando gli attrezzi per la palestra e gli strumenti musicali, alcuni dei quali non convenzionali, perché riproducono i suoni della natura.
Grazie a tutti voi che ci sostenete e ci permettete di regalare un sorriso ai bambini.